Un buon cattivo

Un buon cattivo

Qualche giorno fa ho visto Seven Sisters, il film di Tommy Wirkola con Noomi Rapace nella parte della protagonista, o meglio delle protagoniste, visto che si tratta di sette sorelle gemelle.

Ma non mi interessa tanto parlare del film quanto di un suo particolare aspetto, il cattivo. Il cattivo è in realtà una cattiva, una Glenn Close con la faccia di plastica che si ritrova ad essere il personaggio negativo di una storia un po’ tarmata. C’è però una cosa buono nella caratterizzazione del cattivo: i suoi scopi sono buoni, ma li persegue con i mezzi sbagliati e secondo un codice morale inaccettabile.
Finalmente si vede sullo schermo un buon cattivo, un cattivo con un minimo di spessore. Ogni tanto capita, ma non abbastanza spesso. Hollywood e romanzi di bassa lega ci hanno abituati a cattivi che sogghignano malvagiamente tessendo trame per impossessarsi del mondo e se questo può essere accettabile nei film di James Bond (ci stupiremmo in caso contrario) diventa piuttosto deludente nella maggior parte degli altri casi.

Che cos’è dunque un buon cattivo? È un cattivo che funziona bene nella sua parte, è un personaggio con un certo spessore, tridimensionale, non una sagoma di cartone che sogghigna e trama azioni malvagie. Buono però non significa necessariamente che debba essere in qualche modo moralmente positivo, buono va inteso come personaggio che funziona. È vero però che un personaggio complesso, per essere tale, deve avere dentro di sé qualche contraddizione: un pizzico di bontà in un mare di cattiveria rende più interessante qualsiasi malvagio.

Nel caso della cattiva di Seven Sisters lo scopo nobile di lottare contro la sovrappopolazione viene perseguito in modi sbagliati e folli, ma è proprio la contraddizione fra fini buoni e mezzi cattivi quella che rende interessante l’antagonista in una storia.

Ora, lungi da me accendere una battagli fra i fan della Marvel e quelli della DC, non sono mai stato un appassionato di supereroi e non parteggio né per l’una né per l’altra, ma devo dire che gli ultimi film delle due aziende sono perfetti per mostrare come si deve e come non si deve fare un film

Prendiamo ad esempio i due cattivissimi di Justice League e Avengers Infinity War.

Ho visto Justice League di recente e tuttavia non riuscivo a ricordarmi chi fosse il cattivo. Ecco la descrizione che ne da Wikipedia:
“Migliaia di anni fa il perfido Steppenwolf e il suo feroce esercito di alieni insettoidi, attaccarono la Terra nel tentativo di espandere sempre di più il proprio potere nell’Universo…”Il perfido Steppenwolf e un esercito di feroci alieni vogliono conquistare l’universo. Non sembra un personaggio molto profondo, chissà, magari gli piacciono i gattini su FB, ma quanto a tridimensionalità ce n’è davvero poca.

Chi è invece il cattivo di Avengers Infinity War? Thanos che vuole conquistare le gemme dell’infinito per ottenere tutto il potere dell’universo. Detto così non sembra tanto diverso, ma c’è in realtà un’enorme differenza. Thanos vuole usare il potere per sterminare la metà di ogni popolazione dell’universo. Ancora peggio di prima. Ma qual è la motivazione? Thanos ha visto il suo mondo perire a causa della sovrappopolazione e dell’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e poiché le risorse di ogni mondo abitato dell’universo sono limitate è convinto che la soluzione al problema sia dimezzare la popolazione di ogni pianeta, in questo modo chi rimane non dovrà soffrire la medesima tragedia che lui ha vissuto. Un’idea assai balorda se vogliamo, eppure Thanos non vuole il potere per il gusto di comandare, non distrugge per il divertimento di farlo, è convinto di agire per il bene degli altri.
In un’altra scena lo vediamo costretto a sacrificare qualcuno che ama per ottenere una delle gemme. Scopriamo così (e assieme a noi lo scopre sua figlia Gamora) che Thanos è capace di amare e che è disposto a scarificare proprio l’unica persona che ama per quello che per lui è un bene più grande.

Thanos è un personaggio tridimensionale, complesso, con lati nascosti, non è un cattivo di cartone e la differenza è notevole. Ci si può dimenticare si Steppenwolf due minuti dopo la fine del film, ma Thanos rimane impresso nella mente.

A onor del vero i precedenti cattivi negli altri film degli Avengers non erano particolarmente memorabili nemmeno loro, possiamo quindi sperare che anche gli eroi della Jusitce League prima o poi si ritrovino ad affrontare un cattivo decente.



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