“George.” sentì chiamare a gran voce. “Vieni fuori un momento.”
“Maledizione.” George era impegnato a cercar di capire come fosse possibile che la società avesse sempre i conti in rosso. Lavoro ce n’era, la decontaminazione era un settore che tirava. Certo c’era un sacco di concorrenza, alcuni onesti, molti purtroppo gente senza scrupoli che si limitava ad una passata superficiale, il minimo indispensabile perché i valori rientrassero nei limiti di legge e poi via, passavano a un altro lavoro. Quella gente uccideva il mercato. E i clienti spesso non capivano la differenza. Salvo poi ritrovarsi con tassi di mutazione stranamente elevati dopo qualche anno, ma ormai la frittata era fatta.
“Che c’è?” rispose al suo socio che lo chiamava dall’esterno.
“Forza, vieni a vedere.”
“Aspetta un momento. Piuttosto hai controllato l’attrezzatura? L’ultima volta siamo partiti con i filtri intasati perché ti eri scordato di pulirli. Non voglio che succeda di nuovo.”
“Non succederà più, fidati. Da oggi entriamo in un nuovo settore di mercato.”
George si sentì rizzare i capelli sulla testa. Alvin, il suo socio, aveva una spiccata abilità nel cacciarli in qualche guaio. La sua passione per la tecnologia e la sua totale incapacità di gestire qualsiasi cosa lo rendeva assai pericoloso ogni qualvolta decideva di lanciarsi in qualche impresa.
Aprì la porta del piccolo ufficio e si ritrovò nel capannone che utilizzavano come magazzino per le attrezzature. “Alvin?” Non vedeva il socio da nessuna parte. Continue reading Spazzini