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Ma questa premessa, insomma, cos’è?

Ma questa premessa, insomma, cos’è?

Non sto parlando di quel testo introduttivo che si può trovare, a volte, all’inizio di un libro e non parlo nemmeno delle premesse di un enunciato logico. Mi interessa invece parlare della premessa intesa come l’articolazione del tema di una storia. Premessa, tema, morale, idea. 

La fantascienza Arriva(l) agli Oscar?

La fantascienza Arriva(l) agli Oscar?

E così, dopo aver criticato il racconto di Chiang Storie della tua vita eccomi a prendermela con il film Arrival di Denis Villeneuve che è tratto da quel racconto. Essendo io un incontentabile temo che anche questa volta la recensione sarà in controtendenza. La storia 

Storie dei suoi racconti. La fantascienza per tutti

Storie dei suoi racconti. La fantascienza per tutti

Lo so, sono un incontentabile. Sono un lettore accanito e appassionato, ma ho i miei gusti e, ahimè, le mie opinioni personali, molto spesso in controtendenza con…beh quasi tutti.

Anche questa volta temo di essere l’unico a non osannare Ted Chiang e i suoi racconti. Non parlerò del film Arrival, non l’ho ancora visto, mi interessa invece disquisire sul racconto da cui è tratto e sugli altri racconti inseriti nella raccolta “Storie della tua vita”.

Ted Chiang scrive molto bene, i suoi racconti sono piacevoli da leggere, ben strutturati, scorrevoli, insomma sono “carini”. Sono fantascienza per tutti. In realtà per alcuni di loro il termine fantascienza non è poi così corretto, meglio forse adottare il termine anglosassone più generico speculative fiction.

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L’effetto WTF – L’ultimo libro di Peter Hoeg

È colpa mia, lo so. Penso che aprirò una rubrica che chiamerò l’incontentabile. Devo essere io, sono diventato incontentabile. Dopo aver massacrato I custodi di Slade House ora mi salta il ghiribizzo di recensire L’effetto Susan, di Peter Hoeg. Una piccola premessa per iniziare: ho 

I custodi di Slade House, una storia senza storia

Ovvero: David Mitchell è più furbo che santo; una specie di recensione. Attenzione, può contenere spolier. — Ehi, hai visto? È uscito un nuovo libro di David Mitchell? — E allora? Cloud Atlas non ti piaceva. Hai detto che era pretenzioso e che simulava una 

Stranger Things dovrebbe essere la normalità

Stranger Things dovrebbe essere la normalità

Stranger Things è stato il successo a sorpresa dell’estate 2016. Prodotta da Netflix ha raccolto consensi di critica e pubblico, molto oltre le aspettative ed è diventata immediatamente un cult.

È una storia horror ambientata negli anni ’80 che riprende lo stile e il linguaggio tipico di quegli anni ed è piena zeppa di citazioni cinematografiche e musicali. Vi ritroverete la musica degli anni ’80, rimandi continui a E.T, i Goonies e a molti altri film di quel periodo, e un gusto di fondo che ricorda Stephen King.

I protagonisti sono tre ragazzini che si mettono alla ricerca di un loro amico scomparso misteriosamente. Accadrà un po’ di tutto fino a una conclusione che rimane aperta. Continue reading Stranger Things dovrebbe essere la normalità

The Expanse

The Expanse è un paio di cose, prima di tutto una serie di libri di fantascienza scritti da James S. A. Corey, e poi una serie televisiva creata da syfy,  canale televisivo statunitense specializzato in speculative fiction (fantascienza, horror, fantasy ecc.). Cercherò di evitare eventuali 

Clima

Si chinò per strappare qualche filo d’erba secca. Si ritrovò in mano anche le radici avvizzite che la terra polverosa non riusciva più a trattenere. Tutt’attorno, per chilometri, la stessa situazione. Negli ultimi anni la temperatura media si era alzata, costantemente accompagnata da una diminuzione 

Bianco e nero

Bianco e nero

Le alte pareti di ossidiana riverberavano il suono degli zoccoli. Cavalcava lentamente sulla strada lucida. Il passaggio si stringeva mano a mano che procedevano, fin quasi a chiudersi. Due guardie in armatura di cuoio nero e acciaio gli sbarravano il passaggio. In piedi, ai lati del sentiero incombevano su di lui, sovrastandolo di tutta la testa nonostante lui montasse un cavallo piuttosto grosso.
«Sono qui per il vostro re. Ho portato quello che ha chiesto.» dichiarò ad alta voce. Le due guardie si scambiarono un’occhiata dubbiosa.
«E da quando in qua il nostro re chiede qualcosa ai pezzenti?» lo apostrofò il primo guardiano.
«Sono i pezzenti come te che hanno sempre qualcosa da chiedere e il nostro re è stufo di voi. Ora vattene.» aggiunse l’altro.
Frugò nella borsa della sella e ne estrasse un lasciapassare che mostrò alle guardie. Una delle due lo lesse con attenzione. «Sembra regolare, ma potresti averlo rubato.» disse. Continue reading Bianco e nero

Vertigini

Non amava indugiare presso le ampie finestre dell’ufficio che dal 132 piano del Worchester building dominavano la città. I colleghi lo sfottevano bonariamente per le sue vertigini, ma erano sufficientemente premurosi da non costringerlo a lavorare in punti dell’ufficio che lo mettevano a disagio. La