Autore: libero

In treno

I treni hanno in se qualcosa di immutabile. Non importa se sono treni moderni e veloci o vecchi treni lenti che fermano in ogni piccola stazione lungo il percorso. Appena le porte si chiudono, i treni diventano un mondo a parte, una mescolanza di persone 

Violino

La folla dei mendicanti si aprì per farlo passare. Un Mosè accattone e un mare di straccioni che si spalancava davanti a lui senza nemmeno dover fare un segno con la mano. La custodia del violino gli pendeva dalla spalla: la pelle nera lacera e 

Le buone storie servono ancora?

Le buone storie servono ancora?

Qualcuno regali a Zack Snyder il libro di Black Snyder!

Pioveva. Passeggiavo senza meta con un amico, chiacchierando, ma l’aria era più fredda del previsto e la pioggia un po’ fastidiosa. Lui aveva due biglietti gratis per il cinema. Perché no, ci siamo detti. E allora, contro ogni buon proposito che avevo fatto, eccoci entrare nella sala in cui stanno per proiettare Batman v Superman.
Due ore e mezza di non film. Perché le immagini che scorrevano sullo schermo non erano un film, non più di quanto un insieme di parole messe lì a caso possano fare un libro. Si, potete anche rilegarle e dar loro una bella copertina, ma quando si apre un libro si spera di trovarci qualcosa di più interessante di un elenco casuale di parole. E così quando si guarda un film si spera di trovarci qualcosa di più di un elenco casuale di immagini, per quanto spettacolari possano essere. Per di più immagini sicuramente spettacolari, ma non particolarmente belle o interessanti.
E quale può essere l’ingrediente magico che lega fra loro le immagini di un film o le parole di un libro? Si chiama storia. Continue reading Le buone storie servono ancora?

RimescolOz

Lo squillo del cellulare mi svegliò di soprassalto. Risposi con il cuore in gola, una chiamata nel cuore della notte non è mai una buona notizia. «Pronto?» Chiesi con voce spaventata e assonnata ad un tempo. Mi rispose un piagnucolio incomprensibile. Oddio, doveva essere accaduta 

Spazzini

“George.” sentì chiamare a gran voce. “Vieni fuori un momento.” “Maledizione.” George era impegnato a cercar di capire come fosse possibile che la società avesse sempre i conti in rosso. Lavoro ce n’era, la decontaminazione era un settore che tirava. Certo c’era un sacco di 

il racconto di fantascienza

«Non va bene. Mi dispiace, ma non è fantascienza.» Ed Wallace diede una spintarella al manoscritto sulla sua scrivania rispedendolo verso l’autore. «Non abbastanza almeno, non per noi.»
«Che vuol dire non è abbastanza fantascienza?»
Wallace sospirò: «Il tuo racconto misura esattamente quattro virgola sessantasette sulla scala fantascienza.»
«Ma è un bel racconto.» protestò Irwine Catmull, autore del racconto.
«Non dico di no, anzi a essere sinceri ti direi che è proprio molto bello.»
Catmull spalancò la bocca, era difficile ricevere un complimento da Wallace. «Ma, allora?»
«Allora non posso pubblicarlo. Qui su Mondi Fantascientifici accettiamo racconti dal sette in su. Qualche volta facciamo un’eccezione. Se un racconto è davvero bello lo prendiamo anche se vale solo sei, ma mettiamo un bell’avviso per il pubblico, che non si sa mai. Non hai idea di quante lettere di protesta arrivino dai lettori.» Continue reading il racconto di fantascienza

Esploratori

«Allora?» «Calmati. Siamo appena usciti dall’iper. È un sistema piccolo, solo tre pianeti da analizzare. Siamo sul secondo, il più promettente. Ho lanciato le sonde, lascia che arrivino un po’ di dati.» Novak scrutò dal finestrino della cabina di pilotaggio. Un pianeta grigio incombeva sopra 

È difficile essere un Dio

È difficile essere un Dio

HARD TO BE A GOD è molte cose. Prima di tutto è un romanzo di fantascienza dei fratelli Strugackij del 1964. Poi è un film del 1989 di produzione Franco-Sovietico-Tedesca e un videogioco russo del 2008. Di queste cose parlerò, forse, altrove, perché HARD TO 

Il cecchino

Si gettò a terra appena in tempo. Una scarica di proiettili seminò di crateri il muro dietro di lui, esattamente dove, pochi istanti prima, si trovava la sua testa. Ricaricò il fucile, contò fino a dieci, saltò in piedi e si lanciò in una folle corsa in avanti verso il riparo più vicino. Per un istante intravvide la divisa grigia di un nemico, un cecchino. Si sporse con prudenza, nessuno in vista. Quel bastardo stava aspettando al sicuro che lui si facesse vedere per freddarlo senza fatica. Si asciugò le mani sui pantaloni, il sudore gliele rendeva scivolose e faticava a stringere il joystick.
«Ancora con quel videogioco? Cazzo Billy, quando è troppo è troppo. Dai vieni fuori, stiamo andando tutti al lago.»
Mise in pausa e guardò in su. Matthew era entrato in camera e stava giocherellando con uno dei suoi personaggi di Wolves’ World.
«Fai piano con quello lì ti prego, il colore è ancora fresco.»
«Ok, ok.» Matthew posò il modellino sulla scrivania e alzò le braccia in segno di resa. «Senti, lo sai che piacciono anche a me i videogame. Ma tu non ti molli più da lì. Adesso vieni con noi, prendiamo le bici e andiamo al lago o ti stacco la corrente. È una giornata fantastica.»
Billy sospirò. «Parli come mia madre.»
«Beh allora forse tua madre ha ragione. Dai forza, tanto quando torniamo il tuo nemico sarà ancora nella stessa posizione, lo sai benissimo. Avrai tutto il tempo di fargli saltare le cervella.» Continue reading Il cecchino

Berserker

«Ray, si può sapere che diavolo state facendo tu e la tua squadra?» Ray Parker alzò gli occhi al cielo. Tutto ciò che vide fu il bordo della visiera del suo casco e lo spazio nero. I suoi compagni avevano interrotto il lavoro e lo