Autore: libero

L’uomo con il cappuccio

L’uomo con il cappuccio

Di solito non scrivo di cronaca, di attualità o di politica, anche se questi elementi possono essere presenti nei miei racconti, ma questa volta sento il bisogno di fare qualche riflessione su un fatto che potrebbe avere conseguenze epocali (anche se cercheranno in tutti i 

Faune – il fascino della mutazione

Faune – il fascino della mutazione

Faune è un’opera d’esordio decisamente interessante. L’autrice Christiane Vadnais, canadese, scrive in francese ed è stata tradotta da Piernicola D’Ortona per Codice Edizioni. La storia si colloca all’incrocio fra vari generi (o sottogeneri): fantascienza post apocalittica, weird, climate-fiction; prende un po’ da ognuno di essi 

65 – Fuga dalla Terra: 1 milione di anni di errori

65 – Fuga dalla Terra: 1 milione di anni di errori

Questa sarà una recensione strana, perché è la prima volta che recensisco un film che non ho visto. Mi spiego meglio, un po’ l’ho visto, ho cercato anche di “guardarlo”, ma proprio non ce l’ho fatta, se non saltando e velocizzando molte parti.

Nonostante questo, credo che su questo film si possano fare alcune riflessioni interessanti.

Cominciamo dal titolo: fino a qualche anno fa si riteneva che i dinosauri si fossero estinti 65 milioni di anni fa, poi però sono state fatte nuove valutazioni più accurate e ormai da un po’ si ritiene che l’impatto dell’asteroide che ha provocato la catastrofe sia avvenuto 66 milioni di anni fa (più precisamente dal 2012 la Commissione Internazionale di Stratigrafia ha aggiornato la carta cronostratigrafica).

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Jagannath: dolci incubi svedesi

Jagannath: dolci incubi svedesi

Tempo fa avevo acquistato Jagannath (e Amatka)  di Karin Tidbeck incuriosito dagli elogi che le riservava China Mieville (L’uomo del censimento), uno dei miei autori preferiti in assoluto . Come spesso accade il libro era rimasto lì nella pila infinita delle prossime letture, pressoché dimenticato, 

Giù nella valle: c’è un osteria? (I miei problemi con Cognetti)

Giù nella valle: c’è un osteria? (I miei problemi con Cognetti)

Io ho diversi problemi con Cognetti. Non ho problemi con lui come persona; l’ho sentito parlare in TV e dice cose tutto sommato condivisibili, mi pare anche uno simpatico. Ma con la sua scrittura e i suoi libri ho parecchi problemi. Alcuni di essi riguardano 

The Passenger

The Passenger

Ho lasciato passare un po’ di tempo dopo aver terminato la lettura prima di impegnarmi in una recensione del nuovo romanzo di McCarthy. The Passenger in realtà è la prima parte di un romanzo in due parti, di cui Stella Maris è il completamento.

Come sempre l’uscita di un lavoro di un nome così importante ha scatenato un vespaio di recensioni e critiche. Tutti concordano sul fatto che si tratti di un romanzo importante, ma da diverse parti c’è chi si è lamentato della scrittura, della trama trovandovi un sacco di difetti e di contro ci sono recensione entusiastiche.

A me è piaciuto moltissimo. Prima di qualsiasi dissezione e disamina credo sia giusto dire che The Passenger è davvero un gran romanzo. Non è un romanzo perfetto, non è il romanzo di McCarthy che preferisco, ha sicuramente qualche difetto, ma è pur sempre di altissimo livello.

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Rabbits: e si ritorna sempre al bianconiglio

Rabbits: e si ritorna sempre al bianconiglio

Rabbits. Gioca se hai il coraggio è un romanzo che alla sua uscita è stato salutato da critiche molto positive, alcune addirittura entusiastiche. È un libro con una genesi particolare, nasce infatti come podcast, creato dal regista Terry Miles e, successivamente, da lui stesso trasformato 

The Ocean at the End of the Lane: un’altra fiaba oscura di Gaiman

The Ocean at the End of the Lane: un’altra fiaba oscura di Gaiman

Questo è un libro che tenevo sul comodino (virtuale) da parecchio tempo e finalmente è venuto il momento giusto per leggerlo. Stavo cercando qualcosa di breve per staccare da una serie di romanzi piuttosto corposi letti in questo periodo e mi è parso il libro 

Il vichingo di viale Roma

Il vichingo di viale Roma

GiovanGuglielmo odia il suo nome. Si è sempre chiesto cosa sarebbe accaduto se entrambi i suoi nonni si fossero chiamati Giovanni. I suoi genitori l’avrebbero chiamato GiovanGiovanni? Un tempo il suo nome era fonte di parecchio dispiacere, ma ora non è più affar suo.

Da quando è diventato vichingo ha deciso di chiamarsi Torsten. La gente attorno non lo sa e continua a chiamarlo con il solito nome, ma questo non gli da alcun fastidio. È cambiato il modo in cui lui pensa a se stesso ed è l’unica cosa davvero importante.

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l’IA e io

l’IA e io

«Come fai a startene lì tranquillo? Questa cosa ci travolgerà tutti. Ci sta già rovinando la carriera.» Sollevai una palpebra, solo quel tanto per assicurarmi che non compisse qualche atto disperato e mi rimisi più comodo sul divano. «A parte che non abbiamo nessuna carriera,