Le buone storie servono ancora?

Le buone storie servono ancora?
Qualcuno regali a Zack Snyder il libro di Black Snyder!

Pioveva. Passeggiavo senza meta con un amico, chiacchierando, ma l’aria era più fredda del previsto e la pioggia un po’ fastidiosa. Lui aveva due biglietti gratis per il cinema. Perché no, ci siamo detti. E allora, contro ogni buon proposito che avevo fatto, eccoci entrare nella sala in cui stanno per proiettare Batman v Superman.
Due ore e mezza di non film. Perché le immagini che scorrevano sullo schermo non erano un film, non più di quanto un insieme di parole messe lì a caso possano fare un libro. Si, potete anche rilegarle e dar loro una bella copertina, ma quando si apre un libro si spera di trovarci qualcosa di più interessante di un elenco casuale di parole. E così quando si guarda un film si spera di trovarci qualcosa di più di un elenco casuale di immagini, per quanto spettacolari possano essere. Per di più immagini sicuramente spettacolari, ma non particolarmente belle o interessanti.
E quale può essere l’ingrediente magico che lega fra loro le immagini di un film o le parole di un libro? Si chiama storia.

È la storia che crea la magia.

Purtroppo pare che i vertici della Warner Bros e della DC comics lo abbiano dimenticato. Devono averlo saputo un tempo, e anche molto bene, altrimenti come avrebbero potuto gli uni creare film bellissimi come Casablanca, Gioventù bruciata, Tutti gli uomini del presidente, Il signore degli anelli e le fantastiche serie dei Looney Toons? E come avrebbero potuto gli altri creare un impero basato sui fumetti e addirittura un proprio universo narrativo chiamato DC Universe?
Mentre sullo schermo scorrevano le immagini del film la mia mente cercava di dare un senso a quanto vedevo, ma vista l’inutilità di collegare fra loro scene insulse cercavo istintivamente di risalire alle cause di questa disfatta narrativa.
Per scrivere la storia di questo film sono stati chiamati due sceneggiatori importanti e famosi e un regista piuttosto quotato. E allora dov’è il problema? Credo che i problemi siano diversi, il primo riguarda i personaggi.

Superman è, narrativamente parlando, uno dei peggiori personaggi mai inventati.

I suoi creatori hanno scordato tutte le regole fondamentali alla base di migliaia di anni di storie. Superman è un personaggio troppo piatto, perfino per un fumetto. È un personaggio senza spessore; è buono, onesto, non ha dubbi, ripensamenti, lati oscuri, segreti. La sua interiorità è noiosa e piatta. Per di più i suoi poteri sono così superiori a quelli di qualsiasi altro che l’esito di un confronto è sempre scontato. Per questo, alcuni anni dopo la creazione del personaggio i suoi autori hanno trovato necessario immaginare qualcosa che potesse danneggiarlo, la Kryptonite. Nello stesso modo si è cercato a più riprese di rendere Superman interiormente più interessante e complesso. In questa sua ultima incarnazione, in Batman v Superman, mostra qualche germe di dubbio, ma troppo poco per suggerire una vera complessità psicologica.
Ma Superman non è l’unico problema. Gli sceneggiatori hanno completamente scordato che i personaggi devono essere mossi da motivazioni forti, quelle che Black Snyder, nel suo libro sulla sceneggiatura “Save the cat!”, chiamava bisogni primordiali.

I personaggi devono agire spinti da bisogni primordiali

Nessuno dei personaggi di Batman v Superman agisce spinto da un bisogno primordiale.
Perché Batman e Superman litigano? Beh è semplice, a Superman da fastidio che Batman non sia un perfetto boy scout come lui. A Batman da fastidio che Superman sia pericolosamente potente e si domanda cosa accadrebbe se diventasse cattivo.
Bisogni primordiali? Non direi proprio. Ah dimenticavo Lex Luthor, il super cattivo. Perché vuole distruggere i supereroi? Non è molto chiaro. Lui è ricchissimo, ma non sembra voler diventare ancora più ricco. È potente, non sembra desiderare più potere. (Attenzione spoiler) A un certo punto risveglia un mostro alieno che distrugge tutto quello che può, ma perché? E sul finale rivela di aver attivato un segnale per far arrivare gli alieni che distruggeranno la terra. Perché? Perché è cattivo. Ah beh certo, proprio un bel cattivo ben costruito con motivazioni primordiali che lo spingono ad agire.
Nel film c’è anche una senatrice degli Stati Uniti, ma non si capisce cosa voglia e cosa non voglia né quali siano le sue motivazioni.
Non parliamo poi degli espedienti narrativi usati per portare avanti la trama. Il film è un susseguirsi di accadimenti che non hanno alcun filo logico. Succedono cose, ma molte sono casuali, succedono e basta. E qui gli sceneggiatori hanno dimenticato perfino la lezione di Aristotele che nella Poetica spiegava come gli eventi di una storia debbano accadere per probabilità o necessità.

Gli eventi in una storia devono accadere per probabilità o necessità.

Ma senza dei personaggi con delle motivazioni anche gli accadimenti sono slegati e inconsistenti.
Fare un film con due personaggi così ingombrati come Superman e Batman era oggettivamente difficile. Si è scelto la strada peggiore, spendere tonnellate di dollari per gli effetti speciali dimenticando la storia.
Ma vista l’accoglienza abbastanza deludente che questo film ha ricevuto direi che una buona storia serve ancora. Basta che Hollywood se lo ricordi.

Libero Seleni



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