Le versione di Fenoglio: un Maigret all’italiana
La versione di Fenoglio di Gianrico Carofiglio è un romanzo un po’ atipico. Si può guardarlo come un romanzo di formazione in salsa gialla (nel senso di poliziesco) o come una serie di racconti gialli assemblati in una cornice per farli sembrare un romanzo di formazione.
Fenoglio è un detective alla Maigret, è un maresciallo dei carabinieri vicino alla pensione che racconta alcuni episodi della sua vita a un ragazzo che ha incontrato in un centro di riabilitazione fisica.
Raccontando le sue storie insegna al ragazzo un modo diverso di guardare la vita e allo stesso tempo gli insegna le basi per diventare un buon investigatore: saper osservare, sapersi costruire degli schemi mentali e soprattutto saper pensare a di fuori degli schemi che ci si è costruiti.
I racconti sono piacevoli, si tratta di indagini realistiche, molto lontane dalla spettacolarità dei tipici gialli statunitensi e proprio per questo motivo molto più interessanti. La cornice invece è un po’ debole, da la sensazione di essere lì per tenere assieme i racconti (quasi che l’autore avesse avuto paura di pubblicare una vera e propria raccolta di racconti) e per trarne una specie di morale. Mi aspettavo ad ogni momento che la vicenda entrasse nel vivo e la cornice diventasse la storia di primo piano, invece questo non accade mai, i racconti vivono di vita autonoma.
Nel complesso un libro piacevole e ben scritto, una lettura interessante che suggerisce anche qualche spunto di riflessione.