Ma questa premessa, insomma, cos’è?

Ma questa premessa, insomma, cos’è?

Non sto parlando di quel testo introduttivo che si può trovare, a volte, all’inizio di un libro e non parlo nemmeno delle premesse di un enunciato logico.

Mi interessa invece parlare della premessa intesa come l’articolazione del tema di una storia.

Premessa, tema, morale, idea.

Tutti gli autori di testi sulla scrittura creativa concordano su una serie di aspetti fondamentali della creazione di storie e uno di questi è sicuramente l’enorme importanza della premessa. Però, siccome ognuno vuole essere a suo modo unico, lo stesso concetto viene definito con parole diverse e per aumentare la confusione spesso un autore usa i termini usati dagli altri dandogli connotazioni diverse.

Ma non facciamoci spaventare da semplici trucchetti semantici e cerchiamo di costruire una definizione di premessa e di scoprire come la chiamano alcuni degli autori più importanti.

La premessa è uno dei due fili conduttori di una storia. Il primo filo conduttore che viene in mente è la trama, il cosa succede in una storia. Questo non è la premessa, la premessa è l’altro. La premessa non si occupa di cosa succede, ma del perché succede qualcosa. Attenzione però, non il perché della cause efficienti, immediate, ma il perché delle cause finali. Stabilisce le motivazioni di fondo per cui una storia segue un determinato percorso fino a una conclusione ben precisa. La premessa descrive il punto di vista dell’autore su come debba andare il mondo. La premessa è la “morale” della storia, che non viene esplicitata come nelle favole di Esopo, ma costituisce la nervatura degli accadimenti.

La parola “morale” rischia di far storcere il naso a molti, ma in questo contesto la parola non è intesa come insegnamento positivo, ma come linea guida che sostiene la trama.

Vediamo un po’ come la chiamano e come la definiscono alcuni autori di testi sulla scrittura creativa.

Lajos Egri definisce la premessa come lo scopo della storia.
Per Christopher Vogler la premessa (o tema) è una dichiarazione dell’autore su un aspetto della vita che rimane al di sotto della storia (The theme of a story is an underlying statement or assumption about an aspect of life).
James N. Frey definisce la premessa come “l’affermazione di ciò che accade ai personaggi come risultato del conflitto principale della storia” (The premise of a story is simply a statement of what happens to the characters as a result of the core conflict in the story).
John Truby scombina un po’ le carte, infatti per lui la premessa (premise) è la trama della storia condensata in una frase. Ma c’è il trucco, infatti anche lui sottolinea l’importanza di quella che fin qui ho chiamato premessa; più avanti nel testo di The Anatomy of Story, parla diffusamente del tema o morale (Moral Argument) della storia come della visione morale dell’autore, la sua visione di come le persone dovrebbero agire nel mondo (The theme is your moral vision, your view of how people should act in the world). Truby ha semplicemente scelto di usare un termine diverso per quella che altri autori chiamano premessa.
Robert McKee ha coniato una sua etichetta personale per la premessa, “idea di controllo”, mentre usa la parola premessa per definire lo spunto iniziale, l’idea da cui si sviluppa una storia. “L’idea di controllo può essere espressa in una sola frase che descrive come e perché la vita cambia da una condizione di esistenza all’inizio (della storia) a una diversa alla fine” (A Controlling Idea may be expressed in a single sentence describing how and why life undergoes change from one condition of existence at the beginning to another at the end).
Jessica Page Morrell fa un po’ di chiarezza sulla questione, distinguendo fra concept, theme e preimise. “La premessa può essere definita come una verità o conclusione, usualmente, ma non sempre riguardo alla natura umana, che è provata dagli eventi e dal finale della storia” (The premise can be defined as a truth or conclusion–usually but not always about human nature–that is proven by the story’s events and ending). Il concept è invece una frase che riassume di cosa parla la storia mentre il tema è l’idea di fondo che permea la storia.

Tutte le storie devono avere una premessa? Secondo gli autori citati (ma anche secondo molti altri) sì. Essi affermano che tutte le storie, per funzionare bene, devono avere una premessa. Non sempre gli scrittori ne sono coscienti, ma le storie migliori rispondono a questo requisito.

A cosa serve la premessa? Fondamentalmente serve a non perdersi nei meandri delle vicende, serve a dare unità e organicità alla storia, a darle una direzione.

La premessa è un’affermazione che dovrà essere provata come vera dalle conclusioni della storia. Non si tratta di una verità assoluta, ma di una verità valida nel contesto della storia e solo per quella particolare storia. Una storia diversa potrebbe affermare esattamente l’opposto. L’importante è che la premessa, attraverso i conflitti e la risoluzione della vicenda, venga provata come vera.

Per chiarire il concetto credo sia giunto il momento di fare un esempio. Immaginiamo di voler scrivere una storia il cui tema sia l’amore. Si tratta di un tema generico, saperlo ci aiuta un po’ a decidere cosa scrivere, ma non molto. Ci serve qualcosa di più specifico, che renda la storia che stiamo scrivendo la nostra storia. Possiamo immaginare allora una premessa di questo tipo: il grande amore sconfigge anche la morte. Secondo Lajos Egri è la premessa di una vicenda come “Romeo e Giulietta” (ma siamo sicuri che la premessa non sia invece: la morte sconfigge anche i grandi amori?). Naturalmente la nostra storia può avere uno svolgimento completamente diverso, ma adesso sappiamo qualcosa di più, sappiamo di cosa vogliamo parlare e sappiamo anche dove vogliamo andare a finire. Quello che vogliamo raccontare è come il grande amore porti alla distruzione. E questa affermazione dev’essere vera nella nostra storia, non deve esserlo sempre in senso assoluto, ma lo deve essere per questa storia particolare. Naturalmente si può parlare d’amore e formulare la premessa opposta: il grande amore porta alla massima felicità. Ora dev’essere questa l’affermazione che dovremo dimostrare vera nella nostra storia. La premessa quindi non dice nulla degli accadimenti che ci saranno nella storia, non definisce il contesto storico o geografico, non suggerisce un personaggio piuttosto che un altro, ma mostra una direzione.

La premessa è un filo conduttore che lega fra loro gli eventi della storia e indica la conclusione a cui tendere.



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